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Ristoranti: nessun limite all’aperto ma non più di 6 a tavola al chiuso

Resta da affrontare il tema delle discoteche.

Da lunedì, 7 giugno, un terzo del Paese con 12 milioni di italiani entrerà in zona bianca, con nuovi allentamenti delle misure anti-Covid. Archiviata la questione sul numero di commensali al ristorante – con un’ordinanza ministeriale che non prevederà alcun limite all’aperto e un massimo di 6 persone al chiuso – si resta in attesa di eventuali esperimenti sulle discoteche, dello slittamento del coprifuoco alle 24 e dell’arrivo del green pass europeo.

Lo scontro e l’accordo sui commensali

“Le cose vanno meglio, ora occorre proseguire in un percorso di gradualità, perché è giusto riaprire ma passo dopo passo visto che un passo troppo lungo ci potrebbe far pagare un prezzo”, spiega il ministro della Salute, Roberto Speranza. In effetti anche sul caso dei commensali ai tavoli nei locali il Governo e le Regioni hanno trovato alla fine la quadra con un compromesso: nessun limite all’aperto e un massimo di sei al chiuso o comunque di due nuclei familiari. Questa una delle nuove regole per la zona bianca, che – spiega il ministro per le Autonomie Martiastella Gelmini – “è un ‘premio’, non avrebbe avuto senso mantenere le stesse regole previste per la zona gialla. Torniamo alla normalità”. E il rappresentante dei governatori, Massimiliano Fedriga, rilancia sull’opportunità di valutare l’abolizione di limiti all’aperto anche per le zone gialle proponendo un tavolo tecnico nazionale.

Il nodo discoteche

Resta da affrontare il tema delle discoteche. A breve il Cts potrebbe valutare la proposta lanciata dai gestori per fornire osservazioni su due sperimentazioni a Milano e Gallipoli, dove l’accesso di duemila persone in ogni locale potrebbe restituire un test significativo: ma in un verbale di aprile lo stesso Cts si era già pronunciato “in merito alla possibilità di prevedere che le regioni possano intraprendere sperimentazioni per spettacoli dal vivo” con una deroga al numero massimo di mille persone, purché in “presenza di misure di sicurezza aggiuntive”. Tuttavia il sindacato italiano delle sale da ballo annuncia “disobbedienza civile” se non arriverà alcuna risposta: “Apriremo comunque tutte le attivita’”, dicono i gestori. La loro idea per ripartire ovunque è quella di proporre un accesso con green pass, dunque se si è guariti, se si è fatto il tampone oppure effettuato il vaccino.

tgcom24

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