Basilico, origano e prezzemolo sono solo alcune delle erbe aromatiche piantate dai detenuti nelle serre della casa circondariale “Sergio Cosmai” di Cosenza nell’ambito del progetto “Coltivando la Libertà 2.0”.
Il progetto, promosso dall’associazione di volontariato penitenziario “Liberamente” e realizzato con i fondi dell’8 per mille della Chiesa Valdese, ha come obiettivo quello di offrire formazione e lavoro ai detenuti mediante la sistemazione delle serre e la piantumazione delle stesse tramite semenzai.
Nel progetto, che è alla sua seconda edizione, sono coinvolti dieci detenuti; due di loro hanno già ottenuto un contratto di collaborazione per la coltivazione di piante aromatiche e ortaggi, della durata di otto mesi. Le piantine saranno distribuite gratuitamente ai cittadini per promuovere l’iniziativa e per sensibilizzare sull’importanza del lavoro per le persone detenute al fine di favorirne il reinserimento nella società.
“Ringraziamo la direttrice della casa circondariale Maria Luisa Mendicino – ha dichiarato il presidente dell’associazione, Francesco Cosentini – il comandante della polizia penitenziaria di Cosenza, Agostino Sistino, tutta l’area educativa e la polizia penitenziaria. Continuiamo a proporre progetti che possanoavere una funzione rieducativa convinti che, come affermato da don Benzi, l’uomo non è il suo errore”. Ad assistere i detenuti in questo lavoro nelle serre è l’esperto in agricoltura Giovanni Fantozzi. Nell’ambito del progetto è stato possibile realizzare un’ulteriore serra.
Cosenza, “Coltivando la Libertà 2.0.”: i detenuti lavorano nelle serre
Basilico, origano e prezzemolo sono solo alcune delle erbe aromatiche piantate dai detenuti nelle serre della casa circondariale “Sergio Cosmai” di Cosenza nell’ambito del progetto “Coltivando la Libertà 2.0”.
Il progetto, promosso dall’associazione di volontariato penitenziario “Liberamente” e realizzato con i fondi dell’8 per mille della Chiesa Valdese, ha come obiettivo quello di offrire formazione e lavoro ai detenuti mediante la sistemazione delle serre e la piantumazione delle stesse tramite semenzai.
Nel progetto, che è alla sua seconda edizione, sono coinvolti dieci detenuti; due di loro hanno già ottenuto un contratto di collaborazione per la coltivazione di piante aromatiche e ortaggi, della durata di otto mesi. Le piantine saranno distribuite gratuitamente ai cittadini per promuovere l’iniziativa e per sensibilizzare sull’importanza del lavoro per le persone detenute al fine di favorirne il reinserimento nella società.
“Ringraziamo la direttrice della casa circondariale Maria Luisa Mendicino – ha dichiarato il presidente dell’associazione, Francesco Cosentini – il comandante della polizia penitenziaria di Cosenza, Agostino Sistino, tutta l’area educativa e la polizia penitenziaria. Continuiamo a proporre progetti che possano avere una funzione rieducativa convinti che, come affermato da don Benzi, l’uomo non è il suo errore”. Ad assistere i detenuti in questo lavoro nelle serre è l’esperto in agricoltura Giovanni Fantozzi. Nell’ambito del progetto è stato possibile realizzare un’ulteriore serra.
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