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Ludoteche comunali ferme, Bianca Rende: “Cosenza non è una città per bambini” - Radio Cosenza Nord

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Ludoteche comunali ferme, Bianca Rende: “Cosenza non è una città per bambini”

 

“Non c’è sufficiente attenzione alla loro crescita ludica e socio educativa, affidata unicamente al nobile impegno delle associazioni del privato sociale, in un momento fondamentale della loro esistenza: quando l’alternativa tra lo “studio” e la “strada” viene decisa dalle opportunità concretamente offerte dal contesto in cui vivono”

 

 

«La mancata attivazione del servizio di “Ludoteche” comunali ha le sue ragioni ben chiare, indicate nella risposta all’interrogazione che ho presentato in data 4 dicembre 2024, fornitami dal Dirigente Bruno, ma che rimanda a precise responsabilità politiche. Nella risposta suddetta si adducono sostanzialmente due motivazioni: – che “i costi orari alla base della definizione dell’importo a base d’asta sono sensibilmente aumentati in relazione alla nuova contrattazione collettiva”, il che rende le cifre insufficienti per un servizio da erogare annualmente; – mancherebbero strutture adeguate ad ospitare il servizio, avendo, alcuni spazi di proprietà comunale necessità di adeguamento e manutenzione straordinaria, mentre gli spazi dell’ex Delegazione di via Popilia dovranno essere restituiti all’ATERP.

 

 

Si aggiunge, in conclusione, che è “in corso di completamento una nuova proposta di appalto per le ludoteche” per la quale si dovrà procedere a “drastica rimodulazione delle attività” similmente a quanto dovrà avvenire con la nuova proposta di appalto per il servizio asili nido.

 

 

Arrivati ormai a febbraio inoltrato e non avendo neppure sentore di una nuova possibile localizzazione, è legittimo chiedersi quali siano le intenzioni del sindaco e della giunta in merito alla sua organizzazione, a parità di risorse stanziate (e dunque di nuovo insufficienti) per l’anno in corso.

Si perderanno anche queste risorse, magari per destinarle, come le precedenti, ad altre iniziative spot in campo culturale? Si lasceranno quindi ancora le famiglie senza servizio ed i sette addetti per un altro anno senza lavoro e senza stipendio? Oppure si programmerà un’erogazione soltanto per 6-7 mesi, magari in concomitanza della chiusura delle attività scolastiche? Ed in questo secondo caso, dove si terranno le attività?

Come ho avuto modo di affermare in tante altre occasioni ed anche in Consiglio comunale: Cosenza non è una città per bambini! Tra tariffe alle stelle e servizi comunali soppressi, non c’è sufficiente attenzione alla loro crescita ludica e socio educativa, affidata unicamente al nobile impegno delle associazioni del privato sociale, in un momento fondamentale della loro esistenza: quando l’alternativa tra lo “studio” e la “strada” viene decisa dalle opportunità concretamente offerte dal contesto in cui vivono. Mi rivolgo pertanto al sindaco, perché disponga l’individuazione dei locali idonei e l’attivazione di un servizio così essenziale.

 

 

Non basta lo stanziamento delle risorse, pur meritevole. Occorre anche evitare di perderle nelle pieghe di una gestione che appare indifferente ai bisogni dei più piccoli e dei più fragili».

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