Colpisce anche i saraghi e al momento non rappresenta un pericolo per l’uomo, ma gli esperti invitano ad adottare qualche precauzione.
L’allarme è stato lanciato da un gruppo di 60 pescatori locali, sconvolti dalla vista di quantità anomale di pesci morti e preoccupati per le conseguenze ambientali e potenziali rischi per la salute. Tra le voci più attive nel denunciare il fenomeno c’è Francesco Romeo, appassionato pescatore in apnea, che per primo ha documentato i segni del betanodavirus, un agente patogeno recentemente identificato come probabile causa dell’epidemia.
Il betanodavirus, responsabile della encefalo-retinopatia virale, è una minaccia letale per le cernie e altre specie sensibili, attaccando il sistema nervoso e retinico dei pesci e causando, nella maggior parte dei casi, la morte.
Per i sopravvissuti, tuttavia, la malattia non sparisce del tutto: restano portatori sani, perpetuando la diffusione del virus.
Strage di pesci del Basso Ionio cosentino, colpa di un virus micidiale
Colpisce anche i saraghi e al momento non rappresenta un pericolo per l’uomo, ma gli esperti invitano ad adottare qualche precauzione.
L’allarme è stato lanciato da un gruppo di 60 pescatori locali, sconvolti dalla vista di quantità anomale di pesci morti e preoccupati per le conseguenze ambientali e potenziali rischi per la salute. Tra le voci più attive nel denunciare il fenomeno c’è Francesco Romeo, appassionato pescatore in apnea, che per primo ha documentato i segni del betanodavirus, un agente patogeno recentemente identificato come probabile causa dell’epidemia.
Il betanodavirus, responsabile della encefalo-retinopatia virale, è una minaccia letale per le cernie e altre specie sensibili, attaccando il sistema nervoso e retinico dei pesci e causando, nella maggior parte dei casi, la morte.
Per i sopravvissuti, tuttavia, la malattia non sparisce del tutto: restano portatori sani, perpetuando la diffusione del virus.
Fonte, articolo completo e video: Cosenza Channel
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