Rita é nata alle 14 del 4 ottobre 1968 nella clinica privata “La Madonnina” di Cosenza ed è stata registrata all’anagrafe con il nome di Nella. Poco dopo la nascita viene trasferita al brefotrofio di via Zara dove rimarrà pochi mesi, il 22 maggio 1969 sarà infatti adottata da una coppia di umbri. Rita ha una splendida famiglia ed una vita appagante ma un grandissimo desiderio incontrare la sua vera madre per poterla abbracciare almeno una volta
Riceviamo con preghiera di condivisione:
“Mi chiamo Rita e cerco mia madre!
Alle 14 del 4 ottobre 1968, nella clinica privata ‘La Madonnina’ di Cosenza, una donna dell’identità sconosciuta mette al mondo una bambina vivace e dagli occhi grandi. Quella bambina è registrata all’anagrafe con il nome di Nella. Nessun documento conserva memoria del parto né della donna che in quella clinica è stata ricoverata.
Poco dopo la nascita la piccola Nella è trasferita al brefotrofio di via Zara ma ci resterà solo pochi mesi. Il 22 maggio 1969 sarà infatti adottata da una coppia di umbri, il maresciallo dell’Arma dei Carabinieri Bruno Ciliani e la moglie Angela. Poiché il giorno dell’adozione è intitolato a Santa Rita, la patrona di Cascia, i genitori di Nella scelgono per lei il nome di Rita. Qualche tempo dopo la famiglia tornerà in Umbria dove la bambina vivrà un’infanzia serena. Poi, a 12 anni, il trauma: Rita scopre di essere adottata da uno squallido pettegolezzo di paese e non riuscirà a parlarne subito con i genitori, per il timore di avere la conferma di questa realtà che mina tutte le sue certezze.
Alla morte di Bruno e Angela, Rita si metterà alla ricerca della madre biologica, tramite un’interrogazione al Tribunale dei Minori, e qui il mistero si infittisce. Atti scomparsi, documenti inaccessibili per privacy, varie ipotesi andate a vuoto. Ma chi è veramente la madre di Rita? Perché ha partorito in una clinica privata e di lei si è persa ogni traccia? Abitava a Cosenza o veniva da un paesino della Calabria? C’era uno scandalo da coprire e l’onore di una famiglia da proteggere? Eppure non doveva essere indigente se ha potuto accedere ad una clinica privata in una realtà come quella degli anni Sessanta in cui queste strutture non erano così frequenti. Non doveva essere la figlia di nessuno se tutto quello che la riguarda è stato cancellato o accuratamente nascosto.
Rita ha oggi un marito e due splendidi figli, lavora a Spoleto, dove rallegra ogni giorno le persone che la incontrano con la sua energia e il suo sorriso. Rita organizza viaggi, crea accessori e fa teatro. Sul palcoscenico della sua vita vorrebbe adesso che si aprisse una porta, chiusa da 55 anni, e che da quella porta entrasse sua madre, per abbracciarla almeno una volta.”
Rita da 55 anni cerca la sua vera madre. Chi può aiutarla?
Rita é nata alle 14 del 4 ottobre 1968 nella clinica privata “La Madonnina” di Cosenza ed è stata registrata all’anagrafe con il nome di Nella. Poco dopo la nascita viene trasferita al brefotrofio di via Zara dove rimarrà pochi mesi, il 22 maggio 1969 sarà infatti adottata da una coppia di umbri. Rita ha una splendida famiglia ed una vita appagante ma un grandissimo desiderio incontrare la sua vera madre per poterla abbracciare almeno una volta
Riceviamo con preghiera di condivisione:
“Mi chiamo Rita e cerco mia madre!
Alle 14 del 4 ottobre 1968, nella clinica privata ‘La Madonnina’ di Cosenza, una donna dell’identità sconosciuta mette al mondo una bambina vivace e dagli occhi grandi. Quella bambina è registrata all’anagrafe con il nome di Nella.
Nessun documento conserva memoria del parto né della donna che in quella clinica è stata ricoverata.
Poco dopo la nascita la piccola Nella è trasferita al brefotrofio di via Zara ma ci resterà solo pochi mesi. Il 22 maggio 1969 sarà infatti adottata da una coppia di umbri, il maresciallo dell’Arma dei Carabinieri Bruno Ciliani e la moglie Angela. Poiché il giorno dell’adozione è intitolato a Santa Rita, la patrona di Cascia, i genitori di Nella scelgono per lei il nome di Rita. Qualche tempo dopo la famiglia tornerà in Umbria dove la bambina vivrà un’infanzia serena. Poi, a 12 anni, il trauma: Rita scopre di essere adottata da uno squallido pettegolezzo di paese e non riuscirà a parlarne subito con i genitori, per il timore di avere la conferma di questa realtà che mina tutte le sue certezze.
Alla morte di Bruno e Angela, Rita si metterà alla ricerca della madre biologica, tramite un’interrogazione al Tribunale dei Minori, e qui il mistero si infittisce. Atti scomparsi, documenti inaccessibili per privacy, varie ipotesi andate a vuoto. Ma chi è veramente la madre di Rita? Perché ha partorito in una clinica privata e di lei si è persa ogni traccia? Abitava a Cosenza o veniva da un paesino della Calabria? C’era uno scandalo da coprire e l’onore di una famiglia da proteggere? Eppure non doveva essere indigente se ha potuto accedere ad una clinica privata in una realtà come quella degli anni Sessanta in cui queste strutture non erano così frequenti. Non doveva essere la figlia di nessuno se tutto quello che la riguarda è stato cancellato o accuratamente nascosto.
Rita ha oggi un marito e due splendidi figli, lavora a Spoleto, dove rallegra ogni giorno le persone che la incontrano con la sua energia e il suo sorriso. Rita organizza viaggi, crea accessori e fa teatro. Sul palcoscenico della sua vita vorrebbe adesso che si aprisse una porta, chiusa da 55 anni, e che da quella porta entrasse sua madre, per abbracciarla almeno una volta.”
Lucia Romizzi Spoleto7Giorni
*La storia di Rita è stata raccontata dalla trasmissione “Chi l’ha visto” del 4 ottobre 2023. Il servizio si può recuperare su Rai Play.
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