Il decesso di Pasquale Francavilla avvenuto nel carcere “Sergio Cosmai” di Cosenza riapre il continuo dibattito sulla adeguatezza o meno del sistema penitenziario e sulla mancanza delle condizioni minime umanitarie e dei servizi necessari per il popolo dei detenuti.
È notorio il sovraffollamento delle strutture e spesso la mancanza di risposte sanitare adeguate. Tante criticità che, però, pur essendo decorsi molti anni, non solo non sono state risolte, ma per certi aspetti si sono fortemente aggravate. Si ha notizia che mancano operatori sanitari e di polizia penitenziaria e che non è garantito il livello minimo di assistenza, oltre ad una coabitazione di molti detenuti in celle ove potrebbero starne la metà o meno di questa. Le segnalazioni di tale situazione di invivibilità, specialmente per i detenuti comuni e quelli che si trovano con la misura preventiva ed in attesa di processo, sono continue senza però ottenere nessun miglioramento. Appare, quindi, fondamentale che il problema venga affrontato con la dovuta attenzione e che si faccia di tutto affinché la carcerazione sia veramente un momento educativo e non, come ora, di sopraffazione ed inconciliabile con i principi costituzionali e umanitari. La Lega sul punto, così come in ogni altra situazione di violazione dei diritti primari e fondamentali, presterà la massima attenzione e cercherà di rendere la carcerazione un momento di effettiva rieducazione.
Il commissario regionale Lega Giacomo Francesco Saccomanno
Lega, morte di Pasquale Francavilla: “sistema penitenziario inadeguato e con molte criticità”.
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