“A parte il discorso non secondario che ci sarebbe da fare sull’eventuale lavoro con i Ministeri di riferimento, per me, fiero cittadino del quartiere più popoloso di Cosenza, è fondamentale ribadire che il carcere non è il carcere di via Popilia bensì il carcere della città di Cosenza”.

Ritorna la campagna elettorale e puntuali come le campane di una chiesa tornano i soliti motivetti da utilizzare come slogan di propaganda. È il caso del carcere Sergio Cosmai, oggi utilizzato da candidati avversari come mezzo di accaparramento voti ma senza che si diano ai cittadini informazioni concrete sul progetto del suo ipotetico trasferimento tanto sbandierato come (loro) punto programmatico di forza. Al posto della casa circondariale di via Popilia, e sottolineo ciò che sottolineano sempre i nostri avversari: “di via Popilia”, ora vorrebbero realizzare una città della sanità.

Quanto fumo negli occhi! A parte il discorso non secondario che ci sarebbe da fare sull’eventuale lavoro con i Ministeri di riferimento, per me, fiero cittadino del quartiere più popoloso di Cosenza, è fondamentale ribadire che il carcere non è il carcere di via Popilia bensì il carcere della città di Cosenza.

Le parole sono importanti, le parole supportano il cambiamento culturale che è stato attuato negli ultimi cinquant’anni a favore della nostra periferia unita al resto della città con politiche di integrazione strutturale e sociale. Ed è offensivo riferirsi sempre a via Popilia come luogo che rimanda a percorsi umani sbagliati. Via Popilia è il luogo del riscatto e dell’identità. Parliamo piuttosto di un Welfare che fra le altre cose guardi, così come nel programma di Francesco Caruso Sindaco, a un sostegno effettivo di rilancio per le famiglie duramente colpite dalla pandemia.

Giovanni Cipparrone – candidato al Consiglio comunale di Cosenza nella lista “Forza Cosenza” per Francesco Caruso Sindaco