Dati vaccini, i sindacati: ” Siamo convinti che il dott. Rizzo non avrà nessun problema a fornire dati più analitici, anche perché, per come ha comunicato, sono disponibili”
Apprezziamo il primo tentativo di fare chiarezza e soprattutto l’intervento sulla voce “altro”, ma allo stesso tempo facciamo rilevare come la somma delle singole voci di cui si compongono le tabelle pubblicate dal Direttore Sanitario, non coincide con il dato totale delle stesse. Siamo sicuri che nelle prossime ore l’Asp fornirà una tabella esplicativa in cui sarà la somma a fare il totale!!
Se il dato “altro” è giusto, cosa succede nelle altre Asp regionali visto che Cosenza conta un terzo delle dosi somministrate in Calabria? I dati dimostrano la fondatezza dell’esposto presentato da Cgil, Cisl e Uil alla Procura della Repubblica di Cosenza.
Analizzando le voci scopriamo, infatti, che sono stati vaccinati “donatori di sangue”, speriamo almeno storici, che per come prevede la comunicazione del Direttore Generale del Ministero della Salute, Dott. Giovanni Razza, non rientrano nelle categorie prioritarie.
Vorremmo sapere, per fare piena chiarezza, perché nella categoria altro sono stai inseriti operatori sanitari, operatori non sanitari, tipologie delle forze armate, tutte già analiticamente inseriti nel dato quotidiano del ministero.
I dati che ci lasciano perplessi però sono altri, chi sono i vaccinati ricadenti nella voce “nessuna indicazione”?
Chi sono e chi ha deciso quali sono “altre categorie a rischio”?
Chi sono i vaccinati ricadenti nella voce “Personale civile”?
Chi sono gli over 60 vaccinati, se ci sono? Avevano priorità rispetto agli over 80 che ancora aspettano?
Quante sono le persone fragili vaccinate a domicilio?
Siamo convinti che il dott. Rizzo non avrà nessun problema a fornire dati più analitici, anche perché, per come ha comunicato, sono disponibili.
Noi ribadiamo la necessità di fare piena chiarezza e per questo già la settimana scorsa abbiamo chiesto un incontro alla Prefettura di Cosenza e all’Asp di Cosenza per programmare al meglio anche la fase di vaccinazioni nelle aziende e per garantire il vaccino a chi ne ha veramente un bisogno impellente!”
Dati vaccini, i sindacati: ” Siamo convinti che il dott. Rizzo non avrà nessun problema a fornire dati più analitici, anche perché, per come ha comunicato, sono disponibili”
Apprezziamo il primo tentativo di fare chiarezza e soprattutto l’intervento sulla voce “altro”, ma allo stesso tempo facciamo rilevare come la somma delle singole voci di cui si compongono le tabelle pubblicate dal Direttore Sanitario, non coincide con il dato totale delle stesse. Siamo sicuri che nelle prossime ore l’Asp fornirà una tabella esplicativa in cui sarà la somma a fare il totale!!
Se il dato “altro” è giusto, cosa succede nelle altre Asp regionali visto che Cosenza conta un terzo delle dosi somministrate in Calabria? I dati dimostrano la fondatezza dell’esposto presentato da Cgil, Cisl e Uil alla Procura della Repubblica di Cosenza.
Analizzando le voci scopriamo, infatti, che sono stati vaccinati “donatori di sangue”, speriamo almeno storici, che per come prevede la comunicazione del Direttore Generale del Ministero della Salute, Dott. Giovanni Razza, non rientrano nelle categorie prioritarie.
Vorremmo sapere, per fare piena chiarezza, perché nella categoria altro sono stai inseriti operatori sanitari, operatori non sanitari, tipologie delle forze armate, tutte già analiticamente inseriti nel dato quotidiano del ministero.
I dati che ci lasciano perplessi però sono altri, chi sono i vaccinati ricadenti nella voce “nessuna indicazione”?
Chi sono e chi ha deciso quali sono “altre categorie a rischio”?
Chi sono i vaccinati ricadenti nella voce “Personale civile”?
Chi sono gli over 60 vaccinati, se ci sono? Avevano priorità rispetto agli over 80 che ancora aspettano?
Quante sono le persone fragili vaccinate a domicilio?
Siamo convinti che il dott. Rizzo non avrà nessun problema a fornire dati più analitici, anche perché, per come ha comunicato, sono disponibili.
Noi ribadiamo la necessità di fare piena chiarezza e per questo già la settimana scorsa abbiamo chiesto un incontro alla Prefettura di Cosenza e all’Asp di Cosenza per programmare al meglio anche la fase di vaccinazioni nelle aziende e per garantire il vaccino a chi ne ha veramente un bisogno impellente!”
CGIL CISL UIL
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